Problemi della scienza
Se, p. es., si ponga il problema di spiegare, in questo senso, il concetto della proprietà, secondo il nostro diritto vigente, si potrà assegnare
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dati (come ipotesi o come trasformazione di queste), i quali rivestono una forma affatto analoga, p. es., la forma di proposizioni. Sorge quindi la
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m, n, p ....
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2) Le condizioni che volontariamente circoscrivono il fatto entro i limiti di certe variazioni interessanti, p. es. di quelle che cadono entro il
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Nel nostro caso p. es., è da ammettere che la funzione f (x) sia crescente, e ciò esclude già certe oscillazioni della curva.
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Ora si abbia p. es. una palla sferica, capace di divenire sempre più grande. Si dice che quando essa sia divenuta infinita, avrà riempito tutto lo
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Sieno A1, A2 .... An.... i punti suddetti, definiti da una certa costruzione ripetibile, entro il segmento a, e procedenti, p. es., da sinistra verso
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Prendiamo p. es. il postulato V d'Euclide sulle parallele.
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1) il trasporto di un dato fenomeno nello spazio conformemente al postulato della misura del tempo; p. es., il trasporto della clessidra o
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Immaginiamo una doppia segnalazione reciproca da A in B e da B in A, p. es., mediante la luce; i due tempi di propagazione debbono, a condizioni
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Quando si tratta invece di una forza continua, p. es. della gravità,
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Il movimento del sistema P rispetto ad può essere determinato, con esperienze interne a P, a meno di una traslazione uniforme.
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Questa conclusione è erronea perchè tutte le possibili esperienze che mettono in luce delle forze entro P hanno un significato relativo in parte al
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Si prendono generalmente le forze determinate colle esplorazioni anzi-. dette entro P come forze assolute, cioè indipendenti dal moto di P, ed allora
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A tal fine, tenuta ferma nostra convenzione, supponiamo di trovarci entro una gabbia chiusa P, la quale si muova in un modo qualunque negli spazii
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Dunque, restando entro una gabbia P, le esperienze interne non ci dicono nulla intorno alle traslazioni di P rispetto ad un sistema α della prima
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La cosa è diversa per le rotazioni di P.
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Infatti se P ruota intorno ad un asse potremo riconoscere entro il campo,contrariamente al postulato fondamentale della Dinamica newtoniana che
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La legge del moto incipiente afferma che: se si riferiscano a β tanto la forza agente su P quanto il moto di P stesso, la forza è (in senso
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La Dinamica può anchecorreggere l'applicazione del principio, tenendo conto, p. es., della resistenza del mezzo entro cui un dato corpo si muove; si
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La dimostrazione classica che si suol dare oggi del principio suddetto (1 Cfr. p. es. APPEL «Traité de Mécanique rationnelle», Paris, Gauthier et
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1) Si abbia un campo di forze note; sia p. es. un campo di forze costanti come quello della gravità sulla terra ecc.
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1) Si può correggere l'errore con una estensione delle osservazioni(p. es. riconoscendo l'esistenza di nuove masse interplanetarie o la non sfericità
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3) Occorre modificare propriamente le supposizioni contenute nella Dinamica newtoniana, o almeno una parte di queste, p. es. la propagazione
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Poniamo, p. es., che il calore sia dovuto ad un fluido particolare contenuto nei corpi.
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(p = pressione, v = volume specifico, T = temperatura, R= cost. per tutti i gas).
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Consideriamo un sistema composto di un immenso numero di elementi moventisi in tutti i modi possibili, p. es. quello che abbiamo indicato come
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al secondo principio della Termodinamica. Chi ci assicura che postulato di CLAUSIUS non possa subire qualche eccezione? p. es. nei fenomeni della
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E questa teoria mostrò sempre più la sua fecondità, giungendo p. es. (con Fresnel stesso) a spiegare i fenomeni di diffrazione, previsti da POISSON.
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Ma le rappresentazioni meccaniche dell'elettro-magnetismo sopra citate, p. es. Il modello di Bierknes, possono valere come illustrazione del
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Un sistema materiale S si muova rispetto all'etere di una traslazione p. es. uniforme.
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Dobbiamo ricordare ancora la teoria cinetica dei gas, i fatti spiegati colla dissociazione molecolare in ioni, le ipotesi suggerite p. es. a VAN DER
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Ciò significa che portando un punto materiale P in una posizione qualunque di S si deve esercitare una forza nota per tenerlo fermo, forza che per
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Immaginiamo d'imprimere a P un impulso; il moto di P si continua sotto l'azione dell'impulso iniziale e della forza definita come sopra per ogni
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3)un semplice carattere di relazione fra P ed A, B, C...., cioè lavelocità di P rispetto a quei corpi, nell'istante dato.
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definite per ogni istante: la velocità di P in quell'istante e la forza che compete a P per la sua posizione attuale.
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moto di P, almeno in questo senso: la presenza di P in S modifica il campo di forze definito dai corpi A, B, C..., cioè muta il resultato delle
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1) caratteri interni di P, cioè la sua massa;
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Se un punto isolato P si muove in un campo S, rispetto ai corpi immobiliA, B, C...., che si ritengono come circostanze determinanti del moto, il suo
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2)circostanze esterne al moto di P, cioè il campo di forze definito da A, B,.C....;
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In definitiva la previsione del moto futuro di P viene dedotta dal sovrapporre la conoscenza di queste circostanze determinanti:
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Infatti se riprendiamo in generale l'ipotesi di solidarietà del campo di movimento di un punto P, vediamo che questa c'induce a ritenere una
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velocità di P sia abbastanza piccola rispetto a v.
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3) L'evoluzione spiega una serie di fatti anatomici e zoologici, p. es. gli organi rudimentali ecc.
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1) un valore emotivo proprio della «sensazione» di uno stato di coscienza altrui, sia, p. es., quello che si accompagna alla sensazione dell'altrui
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Così, p. es., gli alcoolizzati affetti da delirium tremens vanno frequentemente
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Vediamo, p. es., che cosa HERSCHELL ci abbia insegnato colla scoperta di Urano.
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di un intermediario (non bene determinato) fra i fatti; così, p. es., le immagini dell'atomo, dell'etere, ecc.
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, posti in un mezzo coibente, p. es., nel vuoto.
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, del contratto, ecc., da quelle di particolari oggetti possibili di proprietà, come, p. es., un tesoro, o di speciali contratti, come, p. es., il pegno o
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